Dopo le uscite di Balzano, Mappa, De Falco e Langella, è Luigi Buffone a dire la sua sulla procedura di pre-dissesto, che tanto cara costerà ai cittadini boschesi. Il dimissionario consigliere del PD non nega le colpe del passato (“sicuramente c’è una situazione finanziaria che si è drammaticamente acuita da 10 anni a questa parte”) ma non esenta l’Amministrazione Balzano, rea di un immobilismo totale e di non aver adottato scelte coraggiose per affrontare i problemi finanziari.
Di seguito il testo integrale della nota dello storico esponente del PD
“La delibera di “pre-dissesto” proposta dall’Amministrazione Balzano e approvata nell’ultimo Consiglio comunale, comporta da parte mia alcune considerazioni legate in parte sia alle ragioni del mio voto negativo, al Bilancio di Previsione 2016, che alle successive mie dimissioni dal Consiglio.
Il dissesto economico, verso cui viaggia il Comune, non è un fulmine a ciel sereno ma un disastro annunciato!!!
In effetti ingiunzioni di pagamento di vecchi contenziosi, quali espropri o risarcimenti, non sono colpe di questa amministrazione, ma sicuramente c’è una situazione finanziaria che si è drammaticamente acuita da 10 anni a questa parte, dove le passate Amministrazioni hanno messo o non hanno messo del proprio!
La sfida che avrebbe dovuto lanciare questa Amministrazione, sposando nuove metodiche di governo e abbandonando il tirare a campare (programma elettorale e di governo), era quella di avviare una stagione realmente riformista con misure strutturali e coraggiose sulle finanze dell’Ente, per incidere preventivamente sul rischio dissesto.
In tre anni sono state costantemente inascoltate o ridicolizzate quelle voci che chiedevano determinazioni forti (legate al risparmio), sulla riorganizzazione della macchina burocratica comunale (accorpamento dei settori, potenziamento dell’area tributi, settore condono edilizio, ecc.), sul superamento dell’attuale gestione di Ambiente Reale (esternalizzazione), sull’alienazione efficace del patrimonio immobiliare comunale con un bando aperto.
Quante intese o accordi sottoscritti (!), inneggianti un percorso finanziario virtuoso dell’Ente, sono stati puntualmente disattesi? Una ristretta “cabina di regia” si è arrogata per tre anni il diritto di mortificare valori quali il pluralismo o quanto meno scelte collegiali, che hanno portato il Comune allo stato dei fatti!
Amministrazione chiusa all’interno del Palazzo che ha “rinunciato” ad ogni confronto costruttivo dentro la maggioranza e all’esterno con la cittadinanza.
Eppure il Consiglio Comunale nella sua interezza, aveva consegnato all’Amministrazione e alla Città, uno strumento di partecipazione e confronto quale il Bilancio Partecipativo, una grossa opportunità per avviare quel rapporto fatto di coinvolgimento e conoscenza, con i nostri concittadini, circa le difficoltà economiche dell’Ente.
Sarebbe stato fondamentale, attraverso tale strumento, parlare con le Scuole, con le Parrocchie, le famiglie, le realtà produttive, sociali e culturali di Boscoreale, nonché le forze politiche di minoranza, per far comprendere quanto ereditato dal passato ma anche cosa si stava eventualmente mettendo in campo.
Il Bilancio Partecipativo non si può concepire solo come confronto per programmare risorse economiche certe, ma diventa essenziale specialmente quando, non essendoci risorse, si utilizza come dispositivo per costruire un confronto realmente aperto con la città!
Per cui chi è causa del suo mal pianga se stesso!!!
Il problema è si l’eredità debitoria proveniente dal passato, ma sicuramente l’assenza di scelte coraggiose per le riforme e il cambiamento, da parte di questa Amministrazione, sono più che evidenti e sotto gli occhi di chiunque vuol vedere.
Il risultato è che pur di realizzare un paio di opere pubbliche (qualcuna più che contestata) sono stati abbandonati o penalizzati servizi essenziali per la vita quotidiana dei cittadini più deboli: assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili, trasporto disabili, refezione scolastica.
Il biglietto da visita di questa Amministrazione ritengo comunque che sia rappresentato dal Campo sportivo “Vittorio Pozzo”: abbandonato da tre anni, incapaci di darlo in gestione, oggi ancora vandalizzato e appannaggio di squadre di ragazzini che vi giocano in autogestione!”
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