Alzi la mano chi, dopo la partita con la Spagna, ha iniziato a pensare che l’impresa che gli azzurri stanno facendo in Francia, è principalmente merito del CT Antonio Conte. Credo che le mani alzate siano tante perché, se dopo la partita con il Belgio qualcuno avesse ancora qualche dubbio, dopo il capolavoro tattico e la bellissima prestazione sfoggiata contro i bi-campioni d’Europa in carica, non c’è più spazio per le incertezze: il top-player di questa Nazionale è proprio Conte!
Spesso si dice che in campo ci vanno i giocatori e sono loro a decidere le partite. In effetti è cosi però, mai quanto in questo europeo, gli allenatori stanno facendo la differenza.
Basti vedere l’Inghilterra, squadra dal talento infinito, che però, dopo non aver mai brillato, è sbattuta contro il muro islandese, uscendo mestamente dalla competizione tra i fischi dei tifosi. Non ce ne vogliano i tifosi inglesi, ma il punto debole della loro nazionale, in questa spedizione francese, era proprio l’allenatore (Hodgson) che non ci ha praticamente capito niente per tutto il torneo: tanti cambi di formazione e di modulo, gioco assente e zero idee e risultato disastroso con conseguenti dimissioni di Hodgson e tutto il suo staff. Oppure vediamo la Francia che, anch’essa dotata di una rosa fortissima, ha sofferto in ogni partita giocata fino ad ora, causa confusione tattica, e deve ringraziare anche la dea bendata se ora è li a giocarsi i quarti di finale proprio contro l’Islanda.
L’Italia invece, sin dalla prima partita, ha dimostrato di saper vincere anche senza stelle, giocando “da squadra” e trovando la propria forza nel gruppo creato magistralmente dal nostro CT Antonio Conte. La partita contro la Spagna è forse la massima espressione del lavoro contiano: un capolavoro di tattica e preparazione della partita nei minimi dettagli. Le furie rosse non sono riuscite quasi mai a imporre il loro gioco e nel primo tempo hanno subito in modo devastante il gioco perfetto della nostra Nazionale che ha chiuso in vantaggio di un solo gol ma avrebbe meritato molto di più. Questo perché gli azzurri in campo sapevano esattamente cosa fare e cosa avrebbe fatto l’avversario in ogni situazione. Nella ripresa, Conte fa l’ennesima opera d’arte, leggendo perfettamente la gara e rispondendo colpo su colpo a ogni mossa degli avversari, negando loro ogni tipo di occasione. Molti l’hanno definita la miglior partita degli europei e forse non hanno tutti i torti: in questa competizione continentale sono state veramente pochissime le squadre che hanno mostrato una tale sicurezza e una organizzazione di gioco come quella dei nostri azzurri e il merito va dato sicuramente a Conte e al suo staff che, fino ad ora, ha svolto un lavoro eccezionale.
Il CT ex Juventus, è stato l’unico a credere, sin dal primo giorno, nelle sue scelte e nei 23 ragazzi portati in Francia. Ha plasmato questa squadra a sua immagine e somiglianza: 23 leoni pronti a dare tutto in campo, a lottare fino all’ultimo secondo tutti insieme e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Insomma, una vera macchina da guerra pronta a spazzare via ogni avversario.
La nostra Nazionale è stata paragonata, da molti addetti ai lavori, a una squadra di club ed effettivamente il paragone è più che giustificato. Raramente infatti, si è vista una selezione nazionale cosi unita, cosi affiatata e se vogliamo cosi rilassata e consapevole dei propri limiti ma anche della sua forza. E forse questo il più grande e vero successo di Conte: fare del gruppo la vera arma in più, sopperendo alla mancanza di top-player con il sacrificio reciproco e la voglia di dare tutto per se stessi e per i compagni.
Non sappiamo ancora come finirà l’avventura dei nostri azzurri in terra francese, il cammino è ancora lungo e difficile ma da oggi siamo tutti un po più sollevati e tranquilli perché abbiamo trovato, finalmente, anche noi il nostro top-player. Un top-player fuori dagli schemi (resterà nella storia la sua esultanza dopo il gol di Pellè quando si è letteralmente appeso alla panchina), ossessionato dalla voglia di vincere (basti pensare che ha chiamato sua figlia Vittoria) e che vuole lasciare un segno forte con la Nazionale, prima di tuffarsi anima e corpo nell’avventura blues con il Chelsea. Un top-player della panchina che “gioca” anche lui la partita, in tutti i sensi: con Conte, la nostra nazionale non scende in campo in 11 ma in 12 (vedere video a fine articolo per credere).
Antonio Conte ha dimostrato a tutti, ancora una volta, che l’allenatore è una figura decisiva e fondamentale nel gioco del calcio e che, in panchina, italians do it better!
Continuiamo a sognare…
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS