“L’accordo sottoscritto dalle RSU Almaviva di Napoli non può essere valutato come un atto a se stante, ma come l’ultimo di una vicenda controversa e drammatica nella quale troppi attori hanno avuto un ruolo non sempre chiaro: in primo luogo, un governo incerto nella gestione della vicenda e soprattutto tardivo nel regolare le condizioni di mercato di un settore come quello dei call center e un azienda arroccata nelle sue eccessive rigidità e con strategie industriali da chiarire”. E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa da Slc Cgil Napoli e Camera del lavoro metropolitana di Napoli. “In questo difficile contesto, anche per il sindacato – prosegue la nota – si sono evidenziate difficoltà nel tenere insieme i lavoratori delle diverse unità produttive coinvolte. I soli soggetti esenti da responsabilità sono i lavoratori e le RSU, sia di Napoli che di Roma, sulle quali si sono scaricate responsabilità enormi gestite con il supporto determinante delle rispettive strutture territoriali della SLC CGIL”.
“Per quel che ci riguarda – precisa il documento – non possiamo quindi esimerci dall’esprimere una valutazione di questo accordo che, nei percorsi e nel merito, sia coerente con tale complessità e tenga conto del difficile contesto economico e sociale di Napoli e del Mezzogiorno. Nei percorsi questo accordo matura nell’ambito delle condizioni definite dall’intesa del 22 dicembre scorso che ha disegnato uno spiraglio quasi obbligato nella ricerca delle soluzioni; se nell’intesa odierna vi sono limiti, è da quel difficile contesto che si deve partire per una loro corretta valutazione. Al contempo, per questa stessa ragione, le soluzioni poste oggi nell’accordo per il sito di Napoli, sono uniche e non ripetibili ed estendibili in altre intese del comparto. In queste difficilissime condizioni, con il sostegno del Comune di Napoli e della Regione Campania, le RSU hanno fatto tutto quanto possibile per definire soluzioni certamente complesse ma sempre tentando di limitare al massimo gli effetti di riduzione delle condizioni salariali e normative dei lavoratori e, soprattutto, indicando una prospettiva di tenuta dell’occupazione per i lavoratori coinvolti”.
“Per queste ragioni – conclude la nota – anche ora, come a dicembre, sosteniamo le RSU, rimettendoci come sempre al giudizio finale dei lavoratori coinvolti che si esprimeranno con il referendum. Quale che ne sia l’esito, saremo al loro fianco”.
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